20 anni. 20 anni possono essere, sono un periodo temporale importante, nel quale possono avvenire cambiamenti e trasformazioni in una società, in un Paese. È così che vogliamo scrivere un articolo su un evento che ci ha colpito e interessato.
Xlestrade ha assistito all’inaugurazione della mostra “Rwanda: 20 anni dopo. Ritratti del cambiamento”. La mostra, organizzata dal Caffé dei Giornalisti e con il supporto de La Stampa, è allestita presso il Palazzo Saluzzo Paesana in Via della Consolata 1 bis, a Torino, e qui vi rimarrà fino all’8 ottobre con ingresso libero.
Il Ruanda nel 1994 è stato teatro di uno dei genocidi più drammatici e cruenti della storia. Oltre 800 mila persone sono morte in un periodo di tempo brevissimo, ovvero tre mesi.
La mostra racconta, attraverso i volti e gli sguardi delle persone ritratte, i cambiamenti e le trasformazioni avvenute nel corso di questi anni.
Segnali e volti che sono stati ripresi da Giordano Cossu, giornalista e documentarista italiano e ideatore del Cross Media Project, e Arno Lafontaine, artista e fotografo francese, con una semplice macchina fotografica polaroid.
Il loro lavoro è consistito nell’incontro e nel dialogo con la popolazione rurale locale, instaurando un rapporto basato sulla reciprocità e il più possibile privo di pregiudizi.
Alla base del lavoro vi è lo scambio. Per ciascuna foto scattata una è infatti stata donata alla persona ripresa e una è divenuta oggetto per l’esposizione.
Accanto alla mostra fotografica è stato girato un webdocumentario visitabile al seguente link. Il documentario è in formato racconto e qui il visitatore può navigare all’interno di un villaggio ruandese e conoscerne ogni piccolo aspetto di vita quotidiana.
Il direttore de La Stampa Mario Calabresi, intervenendo all’inaugurazione, ha definito il progetto un’occasione nuova e diversa di racconto, non tradizionale ma più elaborato.
In un’epoca in cui ancora risuonano echi di guerre, divisioni, contrasti e ulteriore odio sembra incombere sull’immediato futuro la mostra rappresenta, secondo noi, un’occasione per testimoniare ciò che è accaduto, provare ad andare oltre, saper cogliere i segni del cambiamento e avviare un percorso reale, anche se difficile, di riconciliazione.