Referente: Giovanna Rubini; Tel.: +39 3402829403; E-mail: solidaliperilmalawi@gmail.com;
Sito: www.solidaliperilmalawi.org
Abbiamo conosciuto Michele Anghileri e Giovanna Rubini, rispettivamente attuale referente e consigliera dell’Associazione Solidali per il Malawi Onlus di Covo, in provincia di Bergamo.
L’associazione, ci hanno raccontato, è stata costituita nel 2011, a seguito di un’esperienza di conoscenza e di volontariato in Malawi. Fu in quell’occasione infatti che ebbero occasione di trascorrere un periodo in loco accanto ad un amico vescovo originario di Bergamo e ad un sacerdote del luogo. Al loro ritorno decisero così di diventare un’associazione vera e propria con l’obiettivo di sostenere progetti di sviluppo in Malawi: “The warm heart of Africa” (Il cuore caldo dell’Africa).
Dal giorno 1 ottobre 2015 l’associazione è diventata una ONLUS a tutti gli effetti.
Il nome scelto, “Solidali per il Malawi”, intende quindi evocare l’anima e l’obiettivo dell’associazione e lo spirito, solidale, del loro agire.
I progetti realizzati in questi primi anni di attività sono stati tutti rivolti a sostenere i bambini e le donne, ovvero le fasce più vulnerabili della società.
Solidali per il Malawi Onlus ha sostenuto così i costi per la ristrutturazione di un centro nutrizionale e di un asilo nell’area di Chimwala, un piccolo villaggio nei pressi di Mangochi. Un altro asilo è stato costruito in un villaggio nell’area di Kaponya, dove l’impegno degli abitanti del villaggio ha permesso di ampliare il progetto iniziale. Infatti, al progetto asilo si sono aggiunti alcuni animali d’allevamento ed un orto utili a sostenere le famiglie dei bambini, i quali potranno finalmente prendere parte alle lezioni in una vera e propria scuola e non più all’ombra di un baobab. Infine sono stati finanziati numerosi micro interventi e microprogetti, nonché numerose adozioni a distanza, tutto consultabile per mezzo della pagina Facebook e del sito internet dell’associazione.
Nei prossimi mesi l’obiettivo principale è la costruzione di un nuovo centro nutrizionale nell’area di Monkey Bay, un villaggio in una zona sino ad ora sprovvista di qualsiasi tipologia di servizio simile. Il progetto prevede una struttura molto ampia, solida e sicura in grado di ospitare 14 posti letto per i pazienti più gravi che necessitano di un ricovero momentaneo e altre aree dedicate alle visite ed alle medicazioni.
In Italia l’associazione è impegnata principalmente nell’organizzazione di iniziative di raccolta fondi, nella sensibilizzazione dei ragazzi di liceo e scuole medie e nella partecipazione ad eventi di piazza. Nel 2014 ha anche curato la pubblicazione (2000 copie) di “La Principessa dei colori”, un libro scritto da Claudia Costa e Maria Maddalena Costa e dedicato ad una bambina purtroppo morta durante una gastroscopia. L’intero ricavato è stato utilizzato per il progetto “Coloriamo il loro futuro” ovvero per finanziare la costruzione di due aule scolastiche in una scuola nel villaggio di Monkey Bay gestita dalle Suore Sacramentine di Bergamo.
Abbiamo poi chiesto informazioni per chi fosse interessato a collaborare con l’associazione. Ci è stato risposto che è possibile contattare Solidali per il Malawi Onlus attraverso i social network (Facebook, Twitter, Instagram, Google+), via E-Mail, sul sito e tutti gli altri canali eventualmente disponibili. Esperienze in loco sono poi sempre possibili. In Malawi, come da loro raccontatoci, esiste la possibilità di alloggiare presso le Case del Volontario, luoghi di appoggio presenti in quasi tutti i villaggi nei quali l’associazione ha operato fino ad ora.
Il messaggio che ci hanno voluto lasciare è il loro motto: “Insieme si può!”. L’idea di base è infatti quella che più persone sono coinvolte più è possibile contribuire al miglioramento delle condizioni di vita della popolazione del Malawi.
Xlestrade ringrazia Michele e Giovanna per quanto ci hanno raccontato e tutte/i le/gli amiche/i di Solidali per il Malawi Onlus! “Insieme si può!” lo affermiamo anche noi, sempre in cammino per conoscere più associazioni possibili e ampliare la nostra idea di rete.