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Intrecciando tradizioni e futuro …

IMG_3341Le radici sono la base di un albero o di un fiore. Può però assumere il significato metaforico di legame e base con la tradizione.
Il legame con il proprio passato, con i suoi valori, i suoi riti religiosi e la sua cultura passa attraverso un’educazione in grado di essere e fungere da ponte tra il progresso, lo sviluppo e l’ambizione personale e le conoscenze acquisite nella famiglia d’origine e nella terra natia.

Con il termine Adivasi si intende indicare gli abitanti originari dell’India e rappresentano una delle numerose minoranze presenti in questo Stato. Una parte consistente vive nell’altopiano di Chota Nagpur, di cui il nuovo stato del Jarkhand fa parte. Gli Adivasi sono a loro volta suddivisi in tribù e la tribù munda è quella principalmente presente nel territorio di Jareya, villaggio in cui è presente la scuola nella quale opera Jarom Onlus.

Le loro tradizioni sono trasmesse in forma orale di generazione in generazione e la lingua in cui queste vengono tramandate e conservate è la lingua mundari. Attualmente la sua progressiva scomparsa, e il suo mancato insegnamento nelle scuole, mette però a rischio la loro diffusione, e con essa il mantenimento delle radici.

Abbiamo assistito ad un incontro organizzato da Jarom Onlus sull’educazione e il suo significato. All’incontro erano presenti alcuniIMG_2625 tutti responsabili di centri di formazione e/o di scuole dello Stato del Jharkand e a forte presenza di gente Adivasi.
I relatori hanno avuto occasione di discutere in merito al tema dell’educazione come strumento per uno sviluppo delle proprie capacità e come causa di cambiamento del proprio stile di vita.
Il cambiamento spesso però avviene non considerando le proprie origini che rischiano di venire dimenticate e abbandonate con il migrare (volontario o forzato) verso città come Ranchi.
In un’ottica di sviluppo sostenibile, al fine di mantenere tale legame, diviene importante la lingua come strumento per trasmettere la ricchissima tradizione Adivasi.
Il sistema scolastico indiano prevede l’insegnamento obbligatorio dell’Hindi e dell’Inglese. L’insegnamento delle lingue locali e tradizionali diventa così responsabilità delle singole scuole, soprattutto di quelle presenti nei singoli villaggi.

Un sistema trilingue presenta però difficoltà in un contesto in cui gli ostacoli dovuti alla modernizzazione e allo sfruttamento del territorio e del suo ricchissimo sottosuolo non permettono il mantenimento dello status quo e del legame con il passato in quanto oggetto di interesse di multinazionali.
Inoltre gli elevati costi di gestione e di mantenimento di un livello adeguato di istruzione possono rappresentare un’ulteriore problema per garantire l’accesso a tutti.

L’incontro è stato organizzato con l’obiettivo di creare rete e relazioni tra soggetti differenti e con l’auspicio di incentivare lo scambio di informazioni e di competenze per migliore l’attuale situazione e per trovare adeguate soluzioni al problema.

Il progetto di Jarom Onlus mira, come già detto in precedenza, a sostenere la scuola di Jareya che lavora con l’intento di divenire una risposta in tal senso. All’interno di questa scuola si è infatti attivato, e si sta sviluppando, un sistema trilingue con l’obiettivo di mantenere vive le tradizioni Adivasi.

Consideriamo le tradizioni fondamentali e lo scambio di idee e opinioni necessario per crescere e trovare soluzioni condivise. Proseguiamo questo cammino di conoscenza dell’associazione ancora più convinti che cultura, formazione, istruzione e ricordo delle proprie origini siano strumenti necessari nello sviluppo educativo di una persona.

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