Riportiamo le parole di un’amica, volontaria di Xlestrade, attualmente in India con l’associazione Malar Trust Onlus! Stiamo seguendo i loro progetti e sviluppando un’idea di percorso di turismo responsabile; queste sono le sue prime impressioni!
Welcome to Malar Trust. Benvenuti a Poonjeri, a pochi km da Mamallapuram, Tamil Nadu, India, South Asia.
L’associazione la conoscete già, la sua presentazione è stata già fatta in passato (vedi articolo su Malar Trust Onlus), e sulla loro pagina facebook potete trovare gli ultimi aggiornamenti.
Ciò su cui mi vorrei concentrare sono le emozioni che questa esperienza con Malar Trust Onlus mi sta regalando e le impressioni riguardanti i progetti dell’associazione in loco.
Parlo di progetti, ma in realtà mi soffermo sul singolare, sul contenitore: il grande progetto di Malar Trust; già, perché penso che Giovanni, Fulvio, Mani, Gaja, Kutti e tutti gli amici in India e in Italia abbiano messo in piedi qualcosa di veramente speciale. Sono riusciti infatti a creare la cosa forse più difficile da costruire e sostenere nel tempo: una solida rete. Una rete non si costruisce in un giorno, bensì con il lavoro quotidiano, e la fiducia che ne sta alla base non si compra, ma si conquista. E ogni giorno sto constatando con quanta passione e dedizione viene seguita ogni attività e vagliato ogni nuovo possibile intervento. Impossibile non farsi letteralmente invadere dalla voglia di fare e di mettersi in gioco, di interrogarsi 
quotidianamente in maniera critica sui progetti senza adagiarsi sulle soddisfazioni degli ottimi risultati ottenuti finora. Impossibile non farsi conquistare immediatamente dall’accoglienza di questa grande famiglia. Le attività di doposcuola con i bimbi dei villaggi stanno funzionando molto bene e il motore di tutto sono i loro sorrisi; assicuro che non è poco; è un impegno enorme, in situazioni spesso estreme, portato avanti con una leggerezza quasi disarmante. E il mio concetto di famiglia di nuovo si allarga. E con esso anche il sorriso.
“I Trust in Malar Trust!” Thank you!
Articolo a cura di Eleonora Poli
